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Se tu conoscessi il dono di Dio (Gv 4,10)

Signore è vero! Non conosciamo il tuo dono. Qui vige la dittatura dello scambio, qui la gratuità è considerata illegale. È la convenienza a regolare i rapporti tra noi. Ci hanno trasformato in mercanti, per non dire mercenari. Così, anche con te Signore, siamo impegnati a stipulare contratti a prestazioni corrispettive. Ci aspettiamo da te sempre qualche richiesta, dei precisi adempimenti da assolvere, per acquistare il diritto ad una ricompensa, per meritare qualcosa in cambio. Ed invece ti presenti affaticato e assetato, in un posto e in un'ora non previsti e ci chiedi solo un po' d'acqua. No! Non conosciamo il tuo dono perché non comprendiamo chi agisce senza remunerazione, chi, come te, agisce solo per il bene dell'altro. Per comprenderlo dovremmo cambiare mentalità, cambiare paradigma, dovremmo disimparare a calcolare. No! Non conosciamo il tuo dono perché non sappiamo aprire il nostro cuore, l'orgoglio non ce lo perdonerebbe, dovrebbe sgomberare gli spazi che

KR46M0

Ho scritto KR46M∅ sul cuore. E adesso sanguina. Davanti ai trombettieri della civiltà europea e della solidarietà italiana pronuncerò sempre: KR46M∅. Te lo prometto. Leggi qui ,  qui : Foto originale qui

Oggi vi è nato un salvatore (Cfr. Lc 2,11)

"In quella regione, presso San Severo (Foggia), c'erano alcuni raccoglitori che, a notte fonda, attendevano il caporale per essere trasportati nei campi di sfruttamento.  Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e disse: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, nato in una baracca di periferia»". (Cfr. Lc 2,8-12) *Dedicato a Yusupha Joof , 35 anni, gambiano, morto di Capitalismo, il 27 giugno 2022. Per approfondire:  qui ,  qui ,  qui Foto:  qui

L'ultima parola

Una stella buca la cappa del conformismo. L'annuncio di salvezza riecheggia nelle retrovie della storia. Si levano canti di gioia. Da oggi, per chi vorrà, Misericordia, sarà l'ultima parola. Foto originale: qui

Gli apologeti della loro idea di Dio

Accogliere chi è caduto non significa condividere l'errore, ma costruire la possibilità di un cambiamento. I rigidi, gli apologeti della loro idea di Dio, non lo comprendono e bastonano il peccatore, ottenendo il risultato di incatenarlo al suo passato. Accogliere il dubbioso non significa scivolare nell'incertezza, ma accompagnarlo  nella ricerca del vero volto di Dio. I rigidi, gli apologeti della loro idea di Dio, non lo comprendono e strattonano il dubbioso, ottenendo il risultato di aggravare il disorientamento. Dovremmo smantellare il servizio d'ordine (organizzato dai rigidi,  dagli apologeti della loro idea di Dio) per la selezione degli ingressi nelle comunità cristiane. Infatti, come ampiamente testimoniato nei Vangeli, la rigidità, l'apologia di una falsa idea di Dio,  non possono meritare altro che l'indignazione di Cristo. Per approfondire: qui Foto originale: qui

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Misericordia infinita

Fuggono tutti dalle nostre fragilità, tranne uno: Cristo, Misericordia infinita. Perché non esistono tenebre che non possa illuminare, non esistono abissi da cui non possa farci risalire. Foto: qui

Gli uomini di Dio

Gli uomini di Dio conducono gli smarriti di cuore a Cristo, non li legano a sé. Gli uomini di Dio condividono in semplicità la loro esperienza di salvezza, non organizzano cerchie di adulatori. Gli uomini di Dio gettano con generosità dei semi, ma sanno che è il Signore che fa germogliare e crescere. Foto: qui

Combattere la deresponsabilizzazione

Gino afferma che l'approfondimento della Sacra Scrittura riguarda sacerdoti e teologi. Pino aggiunge che alla preghiera e alla contemplazione si dedicano suore e monaci. Lino sostiene che ai poveri ci pensa la Caritas. Gino, Pino e Lino detengono il record di presenze domenicali. Eppure queste convinzioni dimostrano che la deresponsabilizzazione è uno dei mali che affligge la comunità ecclesiale. Siamo un popolo, in eterna attesa di riforme calate dall'alto, che non si attrezza, che non prende iniziative. Ti prego, Signore,  donaci luce  per una testimonianza autentica. Foto originale: qui

Come bronzi che risuonano o cembali che tintinnano (Cfr. 1Cor 13,1)

Invece di rimpiangere fantomatici valori del passato (che tra l'altro non hanno impedito due guerre mondiali e la tragedia assoluta della Shoah), riflettiamo su cosa stiamo facendo, oggi, di concreto, in termini di preghiera e di pratica della giustizia, per far avanzare il Regno di Dio. Invece di colpevolizzare chi non partecipa alla vita ecclesiale, riflettiamo sulla qualità della nostra accoglienza. Siamo super organizzati, elaboriamo sofisticati programmi pastorali, abbiamo tutto, tranne l'essenziale: il fuoco dentro. Non siamo innamorati e si vede tremendamente. Foto originale: qui