Signore è vero! Non conosciamo il tuo dono. Qui vige la dittatura dello scambio, qui la gratuità è considerata illegale. È la convenienza a regolare i rapporti tra noi. Ci hanno trasformato in mercanti, per non dire mercenari. Così, anche con te Signore, siamo impegnati a stipulare contratti a prestazioni corrispettive. Ci aspettiamo da te sempre qualche richiesta, dei precisi adempimenti da assolvere, per acquistare il diritto ad una ricompensa, per meritare qualcosa in cambio. Ed invece ti presenti affaticato e assetato, in un posto e in un'ora non previsti e ci chiedi solo un po' d'acqua. No! Non conosciamo il tuo dono perché non comprendiamo chi agisce senza remunerazione, chi, come te, agisce solo per il bene dell'altro. Per comprenderlo dovremmo cambiare mentalità, cambiare paradigma, dovremmo disimparare a calcolare. No! Non conosciamo il tuo dono perché non sappiamo aprire il nostro cuore, l'orgoglio non ce lo perdonerebbe, dovrebbe sgomberare gli spazi che