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Erano fuori di sé per la meraviglia (Cfr. At 2,7)

Vieni Spirito Santo  vieni a stravolgere le nostre agende, ad abbattere gli stereotipi, ad insegnarci la matematica della gratuità. Vieni Spirito Santo  vieni a trasformare la storia, a contraddire i dominatori del mondo, a riempire di possibilità la vita dei poveri, Vieni Spirito Santo vieni a disarticolare le strutture di peccato, a donarci il coraggio della testimonianza, a ricolmare i nostri cuori con il tuo Amore inestinguibile.

La preghiera dei feriti

Signore Gesù, siamo qui, davanti a Te, con le nostre ferite, i nostri disorientamenti. Abbiamo rinunciato ad indossare ogni maschera di perfezione e ci presentiamo per quello che siamo veramente: pellegrini bisognosi di luce, malati bisognosi di guarigione, figli bisognosi di amore. Vogliamo accogliere il tuo invito, vogliamo accogliere il dono della tua presenza. Non stancarti, ti preghiamo, di bussare alla porta del nostro cuore e donaci la forza di aprirti sempre. Non consentire al nostro dolore di costruire il suo fortino e di rinchiuderci lì in modo permanente. Abbatti tutte le barriere e rendici sensibili al grido dei fratelli e delle sorelle. Nel libro del profeta Isaia troviamo scritto: “ Se offrirai il pane all’affamato, se sazierai chi è digiuno, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio ” (1) . Aiutaci Signore ad uscire dai nostri ripiegamenti, ad occuparci del dolore altrui, così la nostra tenebra diventerà come il meriggio, perché pre

Il Guardiano della nostra anima (Cfr. 1Pt 2,25)

Quando la nostra esistenza si trasforma in un deserto per un tradimento, un lutto, una malattia, quando non troviamo acqua neanche scavando dentro di noi, quando i morsi della solitudine  o dell'incomprensione,  sembrano cancellare i baci dati e ricevuti, immergiamoci in un grande silenzio ed ascoltiamo la dichiarazione d'amore preparata dall'eternità dal Guardiano della nostra anima (1). Così potremo dire lode a Te, Signore Gesù, autore della Vita (2). Perché la sua Misericordia opera anche se la nostra umanità sperimenta l'abbandono, la sua Misericordia crea un'apertura anche nei vicoli ciechi della nostre scelte, la sua Misericordia ci condurrà certamente  tra le sue braccia. (1) Cfr. 1Pt 2,25 (2) Cfr. At 3,15

Nella sua grande misericordia ci ha rigenerati (1Pt 1,3)

Venirci a cercare, raggiungerci nel punto esatto in cui ci siamo fermati, in cui siamo caduti, in cui abbiamo perso ogni speranza. Scendere nell'abisso della nostra miseria per illuminare e ripulire. Correrci incontro ogni volta  che ritorniamo a casa. Attendere trepidante la nostra risposta ad ogni tua offerta d'Amore. Sentire nelle viscere il nostro dolore (1) e ricordare ogni nostra lacrima (2) . Trasformare la nostra storia  piena di contraddizioni in storia di salvezza. Accogliere le nostre fragilità, sanare le piaghe prodotte dal peccato. Queste, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione (3), sono le tue opere meravigliose. Lode a Te. (1) Cfr. Is 49,15 (2) Cfr. Sal 56,9 (3) 2Cor 1,3

Rendo la mia faccia dura come pietra (Isaia 50,7)

Il mondo, Signore Gesù, non può sopportare la tua Parola. Nessuna coabitazione possibile tra ipocrisia e autenticità, tra apparenza e consistenza. Il mondo per sopravvivere così com'è deve disinnescare il tuo messaggio. Avanzi verso Gerusalemme  con la determinazione degli integri: faccia dura come pietra contro il male e cuore pieno di compassione nei confronti  dei sofferenti; al contrario dei corrotti: faccia molle davanti al male e cuore burocratico verso i sofferenti. Scegli di salire sul Calvario dei ripudiati, degli oppressi, per colmare quel destino della presenza di Dio, per annunciare che l'intensità del tuo Amore prevale sulla violenza, per farli passare dallo scherno del mondo alla beatitudine del tuo Regno. Grazie, Signore Gesù, per aver riempito di giustizia, con la tua croce, ogni abisso di iniquità. Grazie, Signore Gesù, perché il tuo giudizio stravolge le convenzioni sociali. E contemplare il riscatto dei calpestati sarà la nostra gioia infinita.

Ti preghiamo, Signore

Signore, qui, nei cuori e rimasta  solo la cenere. Ravviva, ti preghiamo, il fuoco dell'amore.

Nel silenzio

Davanti a te, Signore, nel silenzio, svaniscono una ad una le caricature che ti fanno. E così torno a vedere il tuo vero Volto: solo Amore, inaudito Amore.

Si commosse profondamente. Si turbò. Scoppio in pianto (Gv 11,33.35)

Gesù si commuove profondamente quando vede Maria (e le persone che erano con lei) in lacrime, per la scomparsa di  Lazzaro.  Questo turbamento, sottolineano i commentatori, è da intendere come una forma di indignazione davanti alla morte, che sembra annientare i disegni di Dio e la dignità dell'uomo. Infatti la presenza del male, il suo dilagare fino alle estreme conseguenze, scandalizza e semina dubbi sulla sollecitudine di Dio e spinge l'uomo ad allontanarsi.  Ma anche oggi, anche a noi, sprofondati nei nostri sepolcri esistenziali, Gesù grida a gran voce di uscire, confidando sulla sua fedeltà più potente del male che ci ferisce, e sul suo agire salvifico più potente del male che ci inganna.  Con Gesù, risurrezione e vita, possiamo attraversare la morte con la sola forza del suo Amore. Quando Gesù si trova davanti alla tomba di Lazzaro e alla violenza della morte che strappa via dalle relazioni, scoppia in pianto. I falsi maestri insegnano a fuggire dal dolore altrui, a bana

Prima ero cieco e ora ci vedo (Gv 9,25)

Soggiogati dalle tenebre del mondo non comprendiamo neanche ciò che abbiamo nel cuore, formuliamo domande che non trovano risposte. Siamo così sconvolti che non riusciamo a decodificare la nostra esistenza. Ma noi che speriamo in te, Signore, pur sapendo di essere ciechi, non vogliamo rimanere al buio, desideriamo vedere veramente. Mentre registriamo il crollo dei sistemi di pensiero e assistiamo alla rovina dei divulgatori dell'effimero, avanziamo a tentoni alla ricerca di senso, di orientamento, di prospettiva. Avvertiamo sulla pelle l'inadeguatezza di questa civiltà dell'inconsistenza. Ma noi che speriamo in te, Signore, pur sapendo di essere ciechi, non vogliamo rimanere al buio, desideriamo vedere veramente. Vieni, Signore, per te " la notte è chiara come il giorno; per te le tenebre sono come luce "* solo il tuo Amore può guarirci. *(Salmo 139,12)

Se tu conoscessi il dono di Dio (Gv 4,10)

Signore è vero! Non conosciamo il tuo dono. Qui vige la dittatura dello scambio, qui la gratuità è considerata illegale. È la convenienza a regolare i rapporti tra noi. Ci hanno trasformato in mercanti, per non dire mercenari. Così, anche con te Signore, siamo impegnati a stipulare contratti a prestazioni corrispettive. Ci aspettiamo da te sempre qualche richiesta, dei precisi adempimenti da assolvere, per acquistare il diritto ad una ricompensa, per meritare qualcosa in cambio. Ed invece ti presenti affaticato e assetato, in un posto e in un'ora non previsti e ci chiedi solo un po' d'acqua. No! Non conosciamo il tuo dono perché non comprendiamo chi agisce senza remunerazione, chi, come te, agisce solo per il bene dell'altro. Per comprenderlo dovremmo cambiare mentalità, cambiare paradigma, dovremmo disimparare a calcolare. No! Non conosciamo il tuo dono perché non sappiamo aprire il nostro cuore, l'orgoglio non ce lo perdonerebbe, dovrebbe sgomberare gli spazi che