Signore Gesù, siamo qui, davanti a Te, con le nostre ferite, i nostri disorientamenti. Abbiamo rinunciato ad indossare ogni maschera di perfezione e ci presentiamo per quello che siamo veramente: pellegrini bisognosi di luce, malati bisognosi di guarigione, figli bisognosi di amore. Vogliamo accogliere il tuo invito, vogliamo accogliere il dono della tua presenza. Non stancarti, ti preghiamo, di bussare alla porta del nostro cuore e donaci la forza di aprirti sempre. Non consentire al nostro dolore di costruire il suo fortino e di rinchiuderci lì in modo permanente. Abbatti tutte le barriere e rendici sensibili al grido dei fratelli e delle sorelle. Nel libro del profeta Isaia troviamo scritto: “ Se offrirai il pane all’affamato, se sazierai chi è digiuno, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio ” (1) . Aiutaci Signore ad uscire dai nostri ripiegamenti, ad occuparci del dolore altrui, così la nostra tenebra diventerà come il meriggio, perché pre