* Dio ha
creato la libertà, non il male.
“Davanti agli uomini stanno la vita e la morte; a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà” (Siracide 15,17)
“Davanti agli uomini stanno la vita e la morte; a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà” (Siracide 15,17)
* Tu sei la fonte, non noi.
“chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna” (Vangelo di Giovanni 4,14)
* Cerchiamo il vero volto di Dio. Anche se in realtà Dio non si cerca ma si attende.
“…tu sarai chiamata Ricercata” (Isaia 62,12)
* Davvero si può pensare che Dio sia contento di vederci così lontani, smarriti e sofferenti? Pare impossibile! Per poter sopportare l’estrema nostalgia che ha di noi deve considerare solo il tempo che gli è proprio: l’eternità.
“Il sogno di Dio è di non esser solo, ma di avere il genere umano come compagno nel dramma dell’incessante creazione. Qualunque cosa facciamo, qualsiasi atto compiamo,
noi favoriamo oppure ostacoliamo il dramma della redenzione, riduciamo oppure
accresciamo il potere del male”. “chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna” (Vangelo di Giovanni 4,14)
* Cerchiamo il vero volto di Dio. Anche se in realtà Dio non si cerca ma si attende.
“…tu sarai chiamata Ricercata” (Isaia 62,12)
* Davvero si può pensare che Dio sia contento di vederci così lontani, smarriti e sofferenti? Pare impossibile! Per poter sopportare l’estrema nostalgia che ha di noi deve considerare solo il tempo che gli è proprio: l’eternità.
(Abraham Joshua Heschel, Chi è l’uomo?, trad. L. Mortara - E. Mortara Di Veroli, SE, Milano 2005, p. 134)
*
Nel luogo più profondo della nostra anima possiamo ascoltare una melodia mai
eseguita prima. Dio stesso la suona per noi.
“Credere alla
realtà di Dio non dipende dall’anima, finché Dio stesso non le rivela la
propria realtà. Se essa vi crede prima,
applica il nome di Dio come un’etichetta su qualcos’altro, cadendo
nell’idolatria; oppure la sua credenza in Dio resta astratta e verbale”.
(Simone Weil, Attesa di Dio, a cura di Maria
Concetta Sala, Adelphi, Milano 2008, p. 166)
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