Ci vogliono convincere che nella nostra vita le novità sono precluse e che siamo condannati a ripetere gli stessi schemi mortiferi fino all'estinzione naturale di noi stessi. È una grande tentazione quella di credere che Dio non operi incessantemente in nostro favore. Infatti essendo ontologicamente creativo non conosce né pause né abitudini. Davanti a Lui siamo sempre ri-creati: non ci vuole comprimere (come il mondo) ma allargare, non vuole toglierci qualcosa (come il mondo) ma aggiungere.
Teologia dei poveri.