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L’uomo guarda la colpa, Dio la sofferenza.

Dio del peccato si preoccupa della sofferenza che produce all'uomo, non pensa alla colpa. Non è il vigile urbano che ci fa la multa quando passiamo con il rosso, ma è colui che ci viene a soccorrere in caso di incidente. Il “libro della vita” non è il bilancio delle colpe e dei meriti ma la narrazione della Sua partecipazione alle nostre afflizioni(*).

(*) “Il nostro è un Dio inquietante e scomodo, perché è tra noi e con noi. Ha la faccia da uomo. Ha fame, ha sete, è solo, è senza vestiti, è malato. Ce lo possiamo trovare tra i piedi. Parla con la samaritana, con l’adultera, non si vergogna di andare da Zaccheo, prepara la festa per il figlio mascalzone, rivaluta i rottami della società. E’ il Dio che sta dalla nostra parte”.
(Dalla Prolusione del card. Francesco Montenegro,  al 38° Convegno nazionale delle Caritas diocesane, Sacrofano (Rm), 18 aprile 2016).