Dobbiamo
essere felici che il Presidente degli Stati Uniti si preoccupi dei suoi sudditi.
Ci confermiamo la loro migliore colonia, la più fedele. D'altronde nel prendere
ordini dal più forte non ci batte nessuno. Essere sottomessi ci realizza. Ci
onoriamo di accompagnarli nelle loro guerre (Afghanistan, Iraq, Libia, etc) acquistiamo
i loro utilissimi ed economici cacciabombardieri e gli garantiamo basi militari
in cui poter custodire qualche ordigno nucleare. Infatti siamo il Paese del
dialogo e crediamo nella soluzione diplomatica dei conflitti. Peccato siano già
andati sulla luna (o almeno così sembra) altrimenti potevamo chiedergli di
farci fare un giro. Un premier che fa l’americano è il nostro sogno, ma ancora di
più un americano che fa il premier. Ci stanno lavorando. #Bastaunsi. Non solo l’estero,
siamo orgogliosi anche dei risultati delle politiche asociali del governo. I 304.437 licenziati nel 2016 stanno inviando i loro selfie al governo mentre fanno la fila alla Caritas o chiedono i soldi ai genitori o ai nonni. Qualcuno dice (i
soliti pessimisti poco smart, trendy e cool) che siano meno sorridenti di quelli
inviati dalla delegazione ospite alla Casa Bianca, ma è solo perché non hanno ancora
provato i voucher.
Teologia dei poveri.