Dopo
il premier più smart, trendy e cool della storia, ma ultimamente troppo loquace
e spigoloso, adesso serve un Rassicuratore.
Il popolo deve essere addormentato perché è pronta una bella purghetta (legge
elettorale favorevole ai soliti noti, crisi bancarie create dal Sistema da
scaricare sui risparmiatori, assoggettamento UE/BCE etc). Da sveglio si potrebbe
opporre, ma nel sonno si lavora tranquilli. E allora serve qualcuno che non
faccia rumore e che all'occorrenza canti pure una bella ninna nanna. Magari natalizia.
Così mentre scartiamo i regalini davanti l’alberello e ci commuoviamo davanti ai
presepi solo di cartapesta quel visetto innocuo tenterà di farci dimenticare il
tentativo (provvidenzialmente bloccato con il referendum) di trasformare la democrazia
in oligarchia. Almeno fino al prossimo giro. E poi quella morbida voce ci parlerà
di responsabilità che nel loro linguaggio significa: misure asociali per mantenere
disuguaglianze e privilegi. Ma siamo in una
fase storica diversa, questo al Rassicuratore non l’hanno detto. C’è davvero la
speranza che stavolta, tappandosi le orecchie e guardando all'iniquità oggettiva
delle scelte politiche e non alle facce che le propongono, si riesca a superare
la notte rimanendo vigili e di conseguenza ancora vivi.
Teologia dei poveri.