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Natale: lettera di diffida per i festeggiamenti abusivi

I simboli del Natale dovrebbero esprimere ciò che si testimonia nel quotidiano.Carissimo 
accumulatore compulsivo di profitti che mangi impunemente la vita dei tuoi dipendenti, oggi non festeggiare. Si ricorda, infatti, Colui che è venuto a restituire dignità e libertà agli oppressi, il Dio che sente ogni loro lacrima come propria. Se vuoi festeggiare, allora convertiti e condividi i guadagni con i lavoratori, altrimenti brindi solo alla tua condanna. La tua furbizia svanirà nel nulla insieme al tempo storico, mentre la consolazione delle persone che hai fatto soffrire durerà in eterno.
Carissimo 
politico che parli di bene comune, ma agisci per conto dei Grandi Poteri, oggi non festeggiare. Si ricorda, infatti, Colui che è stato considerato nemico delle oligarchie e condannato come sobillatore/bestemmiatore, il Dio solidale con gli ultimi con quelli cioè che il Sistema, per cui lavori, scarta. Se vuoi festeggiare, allora prima convertiti e deciditi a contrastare le disuguaglianze e i privilegi, altrimenti brindi solo alla tua condanna. Il tuo doppio gioco svanirà nel nulla insieme al tempo storico, mentre la consolazione delle persone che hai ingannato durerà in eterno.
Carissimo 
sacerdote/religioso/vescovo/cardinale che sei pignolo nei servizi liturgici ed inflessibile nell'applicazione della legge morale, ma disprezzi i poveri e bacchetti i “lontani”, oggi non festeggiare. Si ricorda, infatti, Colui che si è identificato con gli affamati/assetati, i migranti, i malati, i carcerati e che ha perdonato la donna sorpresa in flagrante adulterio, il Buon Pastore che esce dalla sacrestia e si mette alla ricerca dell’umanità smarrita. La tua indifferenza e il tuo legalismo svaniranno nel nulla insieme al tempo storico, mentre la consolazione della persone che hai allontanato durerà in eterno.
Oggi si festeggia il Dio degli oppressi, degli orfani e delle vedove, non quello creato dalle proiezioni degli uomini.

“Smettete di presentare offerte inutili, l'incenso è un abominio per me; noviluni, sabati, assemblee sacre, non posso sopportare delitto e solennità. I vostri noviluni e le vostre feste io detesto, sono per me un peso; sono stanco di sopportarli. Quando stendete le mani, io allontano gli occhi da voi. Anche se moltiplicate le preghiere, io non ascolto. Le vostre mani grondano sangue. Lavatevi, purificatevi, togliete il male delle vostre azioni dalla mia vista. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova». «Su, venite e discutiamo» dice il Signore. «Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana. Se sarete docili e ascolterete, mangerete i frutti della terra. Ma se vi ostinate e vi ribellate, sarete divorati dalla spada, perché la bocca del Signore ha parlato»”(Isaia 1,13-20)