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Dio ci attende nell'umanità sofferente. Dai pensieri di Luis Espinal.

Bolivia dove ha vissuto un profeta che si è schierato dalla parte degli ultimi: Luis Espinal
Introduzione: La fede in Dio (nell'accezione di fiducia) non è un salto nel buio ma il superamento degli schemi umani. Di solito rigidi e portatori sani di tristezza. La relazione con Dio ci insegna ad essere creativi ed empaticamente accoglienti. Non spregiudicati ma aperti a ciò che non è ancora avvenuto. Il nostro metro, siccome non riesce a misurare Dio, non può far altro che ridurlo.

Luis Espinal:

“Allenaci, Signore, a lanciarci nell’impossibile, perché dietro l’impossibile ci sono la tua grazia e la tua presenza: non possiamo cadere nel vuoto. Il futuro è un enigma, il nostro cammino si inoltra nella nebbia; ma vogliamo continuare a donarci, perché tu stai aspettando nella notte, con mille occhi umani traboccanti di lacrime”. 
(Luis Espinal in Gustavo Gutiérrez, Parlare di Dio a partire dalla sofferenza dell’innocente, Una riflessione sul libro di Giobbe, trad. T. Tosatti, Queriniana, Brescia, 1987², p. 182)