Testo di Papa Francesco:
Il colonialismo ideologico globalizzante
cerca di imporre ricette sovraculturali che non rispettano l’identità dei
popoli.[…]
Quel “filo invisibile” di cui abbiamo
parlato in Bolivia, quella struttura ingiusta che collega tutte le esclusioni
che voi soffrite, può consolidarsi e trasformarsi in una frusta, una frusta
esistenziale che, come nell’Egitto dell’Antico Testamento, rende schiavi, ruba
la libertà, colpisce senza misericordia alcuni e minaccia costantemente altri,
per abbattere tutti come bestiame fin dove vuole il denaro divinizzato.
Chi governa allora? Il denaro. Come
governa? Con la frusta della paura, della disuguaglianza,della violenza
economica, sociale, culturale e militare che genera sempre più violenza in una
spirale discendente che sembra non finire mai.[…]
Nessuna tirannia si sostiene senza
sfruttare le nostre paure.[…]
La paura viene alimentata,
manipolata... Perché la paura, oltre ad essere un buon affare per i mercanti di
armi e di morte, ci indebolisce, ci destabilizza, distrugge le nostre difese
psicologiche e spirituali, ci anestetizza di fronte alla sofferenza degli altri
e alla fine ci rende crudeli.[…]
Cosa succede al mondo di oggi che,
quando avviene la bancarotta di una banca, immediatamente appaiono somme
scandalose per salvarla, ma quando avviene questa bancarotta dell’umanità non
c’è quasi una millesima parte per salvare quei fratelli che soffrono tanto? E
così il Mediterraneo è diventato un cimitero, e non solo il Mediterraneo...
molti cimiteri vicino ai muri, muri macchiati di sangue innocente.[…]
Quell'idea delle politiche sociali
concepite come una politica verso i poveri, ma mai con i poveri, mai dei poveri
e tanto meno inserita in un progetto che riunisca i popoli, mi sembra a volte
una specie di carro mascherato per contenere gli scarti del sistema. Quando
voi, dal vostro attaccamento al territorio, dalla vostra realtà quotidiana, dal
quartiere, dal locale, dalla organizzazione del lavoro comunitario, dai
rapporti da persona a persona, osate mettere in discussione le
“macrorelazioni”, quando strillate, quando gridate, quando pretendete di
indicare al potere una impostazione più integrale, allora non ci si tollera,
non ci si tollera più tanto perché state uscendo dalla casella, vi state
mettendo sul terreno delle grandi decisioni che alcuni pretendono di
monopolizzare in piccole caste. Così la democrazia si atrofizza, diventa un
nominalismo, una formalità, perde rappresentatività, va disincarnandosi perché
lascia fuori il popolo nella sua lotta quotidiana per la dignità, nella
costruzione del suo destino.[…]
(Papa Francesco, Dal Discorso ai
partecipanti al 3° incontro mondiale dei movimenti popolari, 5/11/2016)