Passa ai contenuti principali
Molte volte sembra che abbiano ragione quelli che
dicono che Tu non esisti e che sei semplicemente una proiezione dell’uomo*. Il
dilagare del male si presenta come una prova inconfutabile insieme ai
trascurabili risultati ottenuti da quelli che lottano per la tua istanza
principale: il ripristino della giustizia nei confronti dei diseredati. Appaiono
abbandonati a se stessi, insieme a quelli che vorrebbero sostenere, impelagati in
una lotta personale che non gode di alcuna assistenza dall'alto. Perlomeno
visibile. Alla fine schierarsi con i poveri sembra portare esclusivamente a
subire la medesima sorte non a modificarla. Eppure la mancanza di solidarietà,
e di semplice comprensione nei confronti del dolore altrui, giustificata con le
esigenze dell’affermazione personale, deforma la nostra umanità aprendo spazi
sempre più ampi all'insoddisfazione e all'infelicità. L’oppressione sembra imbattibile, almeno su questa
terra, nel tempo storico. Il rinvio della riparazione e del riscatto nell'altra
vita non appare convincente anche in virtù delle promesse per l’immediato contenute
nella Sacra Scrittura. Ma chi accantona i valori del Vangelo seguendo le
indicazioni dettate dalle logiche di morte del mondo ottiene risultati e riesce
a conservare il consenso. Sono piccole voci quelle contrarie, spesso solitarie
e facilmente accusate di follia. Rimbalzano sull'impenetrabile muro di gomma
del pensiero della maggioranza convintamente a servizio dell’Impero. E non producono effetti, nemmeno collaterali,
rispetto ai principali sonniferi e allucinogeni sociali (intrattenimento,
informazione di regime, sport) a cui la popolazione ha agevolmente accesso.
* “Dicono: «Il
Signore non vede, il Dio di Giacobbe non se ne cura»” (Salmo 94,7)