In questo strano Paese individuabile sulle carte geografiche
con il nome di Italia, in cui nonostante il mare e montagne meravigliose si
continua a soffocare, tutto viene gestito e realizzato a misura di capitalista.
La legge creata, approvata ed eseguita dai potenti è diventata un formidabile
strumento di oppressione dei più deboli: migranti, poveri, lavoratori. Per
questo al principio di legalità, tipicamente borghese, si deve presto anteporre
quello popolare di umanità.
La manganellata del cosiddetto poliziotto è
ripristino della legalità. Mentre quella del disperato è violenza.
“Spaccategli un braccio”: è un momento di nervosismo del c.d. poliziotto. Mentre l’insulto
del disperato ad un politico o ad un pubblico ufficiale è aggressione e
oltraggio.
La cementificazione dei palazzinari, l’inquinamento
delle aziende, le devastazioni dei territori per treni o gas sono necessarie
per lo sviluppo. Mentre gli accampamenti dei disperati sono un danno estetico.
Gli sgravi fiscali a vantaggio delle aziende e i
prestiti agevolati favoriscono le assunzioni. Mentre il reddito di dignità ai disperati
favorisce l’assistenzialismo.
Le spese militari sono necessarie alla sicurezza
nazionale. Mentre le spese sociali vanno tagliate perché insostenibili.
La flessibilità contrattuale è richiesta dalle
attuali esigenze produttive. Mentre le rivendicazioni per gli adeguamenti
salariali sono fuori mercato.
L’imprenditore licenzia e delocalizza tra gli
applausi perché sfrutta le potenzialità del business.
Mentre le occupazioni delle fabbrica per continuare a lavorare sono illegali.
La Costituzione formale dice: L’Italia è una Repubblica
democratica sul lavoro. Mentre quella materiale: L’Italia è una Oligarchia
fondata sul Capitale.