Non si tratta di una scalata che
gratifica il nostro orgoglio né di una ricompensa alle fatiche sostenute, ma,
imitando Dio, di una discesa nell'abisso della nostra miseria per abbracciarla
ed accoglierla(1). Non ci sono gradini da salire né corse da vincere. Piuttosto
siamo chiamati ad un cammino di imperfezione
dalle frequenti e rovinose cadute da affrontare con pazienza, meglio con
misericordia. Così faremo esperienza di un Dio che rimette in piedi e che si manifesta
nell'oscurità del nostro “Io” più che nella vastità della natura e delle cose. Cammineremo
in un deserto, non in un fresco e bucolico boschetto, soffriremo fame e sete,
ci mancherà l’aria. Avremo frequenti allucinazioni, incontreremo animali
pericolosi, vedremo pochi fiori e molte spine. Patiremo la solitudine e l’indifferenza.
Incontreremo Dio ma non lo riconosceremo. Lo cercheremo nelle sicurezze, nella
realizzazione personale, nel consenso e non lo troveremo. Lo confonderemo con il
potere o con altri idoli mentre Lui ci attende nascosto tra gli ultimi. Saremo
disperati, dovremo ascoltare fastidiose frasette di circostanza e ricevere umilianti
pacche sulle spalle. Avremo molti inutili amici per il divertimento, pochissimi
per la condivisione esistenziale. Ci ritroveremo colpevoli, condannati, a volte
picchiati o uccisi, se saremo poveri o se ci schiereremo con loro. Troveremo
falsi testimoni che confondono Dio con le teorie degli uomini su Dio. Nonostante
tutto però arriveremo a Lui perché così ha stabilito la sua Misericordia.
“Ah,
rimaniamo dunque molto lontano da tutto ciò che brilla, amiamo la nostra
piccolezza, preferiamo non sentire nulla! Allora saremo povere di spirito e
Gesù verrà a cercarci; per quanto lontano possiamo essere, Egli ci trasformerà
in fiamme d’amore! Oh come vorrei poterle far capire quel che sento!... È la
fiducia e null'altro che la fiducia che deve condurci all'Amore!”(2)
(1) “Ma io per la tua grande misericordia entrerò nella tua casa” (Salmo
5,8)
2) Santa Teresa di Gesù Bambino,
LT197, Opere Complete. Scritti e ultime parole, Libreria Editrice Vaticana - Ocd, Città del Vaticano
- Roma, 1997, p. 538