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Strade nuove

Dio si consegna totalmente all'uomo, senza difendersi in nulla, affinché si possa sempre scrivere una storia tutta nuova (1). Ci invita a contribuire all'impegno incessante e necessario di reinterpretazione del suo progetto. Ci propone di camminare seguendo un sentiero appena percettibile, o di aprirne di diversi, non di camminare su binari con arrivo programmato nel tempo e nella destinazione. Partecipiamo ai processi decisionali non siamo meri esecutori, infatti la diffusione del Regno dipende dalla sua creatività e dalla nostra libertà. Dio immagina e suscita, la nostra libertà concretizza, traduce rendendo attuale e presente ciò che altrimenti rimarrebbe solo possibile. Dio non sottomette né scavalca e non si avvale di soldati da obbligare tramite il vincolo di obbedienza, ma sceglie di condividere una visione che rimane aperta agli apporti dei suoi figli che si rendono disponibili. Nella esperienza del singolo si realizza una delle infinite forme di compassione presenti nel Regno di Dio specificata secondo la personale e originale attitudine. E ciò avviene in un dinamismo di accoglienza (della Parola) e di proposta (prassi testimoniale). La nostra libertà partecipando alla creatività Dio trova la sua espressione più alta, ampia e profonda. Cammino di libertà e di liberazione di se stessi e per gli altri. L’adeguamento, invece, alle logiche ricorrenti, anche se sponsorizzate da chi ha ruoli guida, pur fornendo la piacevole sensazione di ortodossia, non solo comprime la libertà ma restringe fraudolentemente l’area della responsabilità. Essere dei replicanti non significa essere umili. Sotterrando il talento (2) sotterriamo il nostro apporto non intercambiabile alla progressione del Regno. Mettere in circolo il talento significa invece aprire strade nuove le uniche su cui cammina il Regno. L’importante per noi è procedere sempre dietro al Maestro (Via,Verità,Vita) (3) visto che nessuno ci chiede di procedere in fila indiana.
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(1) «Hai visto molte cose, ma senza farvi attenzione, hai aperto gli orecchi, ma senza sentire» (Isaia 42, 20)
(2) Vangelo di Matteo 25, 14-30
(3) Vangelo di Giovanni 14,6