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È
partito tutto da lui, ha diviso la storia in prima e dopo non lasciando nulla
com'era, e forse proprio per questo ha ‘goduto’, durante la vita terrena, di
una pessima fama. Sì, per noi è il Figlio di Dio. Sì, noi seguiamo, con immensa
gioia, un reietto condannato all'infamia della crocifissione. Noi non crediamo
nel giudizio emesso dal Potere civile e da quello religioso, perché la sua
Persona e il suo messaggio risuonano nel luogo più intimo della nostra anima, restituendo vigore ai nostri desideri infiniti di libertà e di fratellanza. Intravediamo
una Verità che valorizza il nostro processo di umanizzazione. Sobillatore e provocatore
per lo Stato, per noi è Dio che ci rivela la sua predilezione, fino al punto di
morire, per gli ultimi, per quelli schiacciati proprio dal Potere. Un ‘eretico’
e un bestemmiatore per la gerarchia religiosa, per noi è Dio che guarda con viscere materne le ferite dell’uomo
prodotte dal peccato. Sì, per noi è Dio e conosciamo l’abituale reazione
violenta del Potere nei confronti dei dissidenti. D'altronde, per esso, è
sopportabile solo un dio accondiscendente
e collaborativo secondo le esigenze dell’oppressione. In caso contrario è pronto
un palo verticale allestito dal Potere religioso e uno orizzontale allestito
dal Potere civile: la croce delle struttura di peccato su cui inchiodare i giusti e gli indifesi. Noi rifiutiamo il
Potere, preferiamo morire piuttosto che opprimere in cambio di qualche sporco
vantaggio personale, desideriamo aiutare, cooperare, includere senza prevalere
e comandare. Noi rifiutiamo la competizione, la logica del più forte e quella
del più furbo, preferiamo perdere ma arrivare tutti insieme, evitiamo i
piedistalli per non cadere, i pulpiti per non guardare dall'alto in basso, e l’unico
insegnamento che riteniamo veramente indispensabile è quello di Matteo 25. Noi
non consideriamo come progresso l’osservazione dei pianeti o la scoperta di
nuovi universi ma solo il grado di compassione nei confronti delle fragilità.
Noi non condividiamo la cultura borghese ed elitaria, scegliamo il popolo. Desideriamo essere così: invisibili
tra gli invisibili.