
La proprietà
privata inietta il veleno dell’esclusività, della difesa e della conseguente ed
inevitabile conflittualità. La Sacra Scrittura prevede l’uso del necessario che
stimola solo la gratitudine. La proprietà privata è una conquista, la Sacra
Scrittura proclama il dono. La proprietà privata segue la logica del merito, la
Sacra Scrittura del bisogno. La proprietà privata induce all'accumulo per
sottrazione, la Sacra Scrittura alla circolazione per redistribuzione. La
proprietà privata provoca la povertà, la Sacra Scrittura contempla la
provvidenza che arriva con i cinque pani
d’orzo e i due pesci di un ragazzo (1) o con la compassione del Samaritano (2).
Entriamo
nel mondo senza dote, l’unica eredità conforme al Vangelo che possiamo lasciare
è l’esempio. Riceviamo la vita gratuitamente, trasformandoci in padroni
rinneghiamo il Vangelo. Dio ha creato la terra per camminarci non per
recintarla.
Atti degli Apostoli:
«Nessuno
diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro
comune»
(Atti degli Apostoli 4,32)
(Atti degli Apostoli 4,32)
«Nessuno
infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li
vendevano, portavano l’importo di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai
piedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno»
(Atti
degli Apostoli 4,34-35)
(1)
Vangelo di Giovanni 6,9
(2)
Vangelo di Luca 10, 29-37