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Parusia

Se si dovesse giudicare dal viso di tanti devoti cristiani e dalla loro non-preoccupazione si potrebbe pensare che la parusia sia già avvenuta. Sono rimasti solo i poveri in fila davanti alle mense, i migranti in fila davanti ai barconi, i disoccupati in fila davanti ai c.d. centri dell’impiego, i precari in fila davanti alle c.d. agenzie per il lavoro (o meglio per i lavoretti) a non essersi accorti del ritorno definitivo del Salvatore e dell’instaurazione del suo Regno di amore, pace e quindi di giustizia.

«Vi sembra questo il tempo di abitare tranquilli nelle vostre case ben coperte, mentre questa casa è ancora in rovina?» (Aggeo 1,4)

Tanti (direi troppi) devoti cristiani sembrano vivere praticamente già nell'eternità, distaccati, al di fuori del tempo e dello spazio. Da consumati professionisti dell'esicasmo rimangono impassibili davanti alla sottrazione di dignità che  tanti fratelli e sorelle subiscono. Allo stesso tempo da consumati professionisti del tifo sportivo perdono il controllo davanti ad una partita di pallone. Scambiano il sonno della coscienza, effetto dell’adorazione degli idoli, con la pace interiore, dono dello Spirito. Confondono il benessere materiale e le rendite di posizione, con la benedizione di Dio e la provvidenza.

«Le mie viscere, le mie viscere! Sono straziato» (Geremia 4,19)

Tanti (ri-direi troppi) devoti cristiani non manifestano nessun disagio nei confronti del paradigma antievangelico adottato dal sistema occidentale. Anzi lo giustificano e si offendono se si critica: lo considerano un parente stretto. Eppure si tratta di un sistema che assicura un riconoscimento sociale in cambio della disponibilità a partecipare all'oppressione, a giustificarla, a difenderla. Un sistema che assorbe, contamina, deforma e che di conseguenza si merita un netto e sereno rifiuto. D'altronde sarebbe sufficiente declinare l’opzione evangelica «o Dio o Mammona» così: o la condivisione o l’accumulo, o la solidarietà o la selezione, o la gratuità o la mercificazione, o la libertà o la schiavitù, per comprendere che questo può essere il paese dei balocchi ma non è certamente il Regno di Dio.