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L’abisso

Combattiamo le disuguaglianze, non le giustifichiamo, come fanno in TV e, alcune volte, in chiesa. Sono contrarie al progetto di Dio, quindi ne rifiutiamo la logica e ci impegniamo attivamente per eliminarle.
«Le vostre iniquità hanno scavato un abisso fra voi e il vostro Dio» (1).
Chi ha oltre il necessario deve condividere. Le capacità personali devono essere messe, secondo il Vangelo, al servizio della comunità e non diventare, secondo il Capitale, motivo di privilegio o di scalata sociale. 
L’unica moneta di scambio che riconosciamo è la gratitudine. L’unica tariffa professionale che accettiamo è la gratuità. Desideriamo liberarci dall'eccesso di beni e non adoriamo la divinità borghese denominata: Proprietà Privata (2).
Non ci sentiamo consumatori e l’unico sviluppo che contempliamo è quello della coscienza critica. Non ci interessa l’aumento del PIL ma solo la crescita interiore ed umana. Non ci interessa l’indice di Borsa ma solo quello della compassione. Preferiamo le relazioni fraterne ai clic cinici e velenosi della finanza. 
Vogliamo guardarci negli occhi, ascoltare e non comportarci da conti correnti travestiti da uomini. Rifiutiamo l’attuale (dis)ordine sociale che cristallizza l’accumulo di pochi e impedisce l’accesso alla sopravvivenza di molti. Per noi l’accumulo si fonda sulla sottrazione e non sul merito. 
Desideriamo solo il necessario, preferiamo la ricerca del senso dell’essere alla vacuità dell’avere e la verità possibile alla certezza del nulla. Chiediamo alla Chiesa di difendere la vita anche dopo che è nata, di confliggere con il Sistema che sparge morte attraverso la precarizzazione, la disoccupazione e la distruzione dello stato sociale. 
Chiediamo alla Chiesa di guardare alle sofferenze del popolo e non alle convenienze e al mantenimento delle sue strutture. Chiediamo alla Chiesa di rinunciare ad ogni tipo di finanziamento statale e di essere così finalmente in grado di applicare l’alternativa indicata dal Salvatore: o Dio o mammona.

(1) Isaia 59, 2
(2) "Sosteniamo che è necessaria una ristrutturazione del nostro sistema economico e sociale, perché non è possibile questa assolutizzazione, questa idolatria della proprietà privata, che è francamente un atteggiamento da pagani. Il cristianesimo non può ammettere la proprietà privata assoluta".
(Oscar Romero, 30/9/1979 in Oscar Romero, La giustizia non sta mai zitta, traduzione a cura di Anna Montanari, Piemme 2015, p.27)