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Salgo
sul monte per incontrare Dio. Anzi scendo negli abissi per essere sicuro di non
illudermi. Voglio conoscere i suoi desideri, i suoi fallimenti e cosa gli sta
veramente a cuore. Prima viene la sua immaginazione, la sua visione delle cose
poi le traduzioni operate dell’uomo. Infatti se prima non lo conosco, non lo ascolto, non lo frequento, non
faccio esperienza della sua gratuità e benevolenza come posso comprendere la sua
legge che non è legge? La legge presuppone obbligo e sanzione mentre Dio
propone collaborazione secondo la propria disponibilità. Non c’è adempimento ma
scelta condivisa. E non c’è sanzione ma guarigione ad opera della sua
Misericordia. Rimane solo la possibilità di rifiuto da parte dell’uomo: contraltare
ineliminabile del dono di una autentica e radicale libertà. La legge, poi, è
necessariamente generale essendo riferita ad una pluralità di soggetti, mentre Dio
si rivolge al singolo nella sua unicità e specificità. Siamo i suoi figli e
siamo tutti diversi perché forgiati anche da storie e ambienti tutti diversi. Si
dicono tante cose di Dio, alcune edificanti, altre fuorvianti, altre ancora
irrimediabilmente false. È necessario un atteggiamento critico: occorre, cioè, vagliare
le narrazioni sottoponendole al giudizio della coscienza e verificarne, in
concreto, la capacità di aumentare o meno la compassione e l’umanità. Inoltre bisogna
approfondire continuamente, confrontandosi con testimoni affidabili, accogliere
nuove sfide, cercare ed aprire piste di riflessione finora sconosciute. Non abbiamo
verità da difendere, elaborazioni dottrinali da divulgare. Siamo chiamati ad incarnare un’alternativa esistenziale ed
a concedere uno spazio in cui possa agire la creatività di Dio. Chi adempie pretende
e chi rispetta doveri attende il salario. Noi invece desideriamo accorgerci del
suo Amore, stupirci ed essergli grati sapendo che tutto il resto verrà di conseguenza. La nostra speranza infatti non è una legge ma una Persona.
«L’incontro con Cristo non è un incontro con la legge, è liberazione, disponibilità totale. Quando è avvenuta questa liberazione, punto di partenza di un viaggio lungo e indefinito, ogni dipendenza è un ritorno verso la morte»
(Arturo Paoli, Dialogo della liberazione, Morcelliana, Brescia 1969, p. 57)