Testimonianze
Le
testimonianze che ci cambiano la vita sono quelle che vengono dal basso.
Raramente quelle pronunciate da un pulpito (da ministri di Dio che si riducono a
funzionari), mai quelle biascicate da una poltrona (da politici che si riducono
a servi di regime), da un salotto (da studiosi/pensatori/scrittori/artisti che
si riducono a intellettuali prezzolati).
Ho compreso le beatitudini (1) ascoltando i poveri, gli sconfitti, i derisi,
gli emarginati. Ho compreso la povertà in spirito da chi, vivendo nel fango in paesi
martoriati da feroci dittature, confidava con dignità nella Provvidenza. Ho
compreso l’afflizione da una madre che aveva appena perso suo figlio, ucciso
dalla disoccupazione e dall'assenza di speranza. Ho compreso la mitezza da uno di
quei ragazzi che con i nostri paraocchi di lusso chiamiamo disabili. Ho
compreso la fame e sete della giustizia da un lavoratore sfruttato che non ha
ceduto al ricatto dell’azienda, pagando con il licenziamento. Ho compreso la
misericordia da una donna che è riuscita a perdonare suo padre per averla
abbandonata. Ho capito la purezza del cuore da un povero che pregando mi ha
benedetto. Ho compreso la pace da chi si è opposto alle devastazioni ambientali
adottando pratiche di nonviolenza attiva. Ho compreso la persecuzione a causa
della giustizia da chi si è schierato con gli oppressi contro le dittature
militari, le oligarchie, le multinazionali, perdendo la vita o subendo l’esilio, il
carcere.
(1)
Vangelo di Matteo 5,1-12: Vangelo di Luca 6,20-23
Testo
di Arturo Paoli:
«La sola adorazione della croce che mi è
entrata profondamente è quella che ho scoperto tra i minatori in Sardegna che
non erano praticanti né alienati, e lottavano fortemente per la giustizia, e
scoprivano, attraverso parole molto semplici, il Crocifisso come un fratello,
il compagno di una sofferenza che non volevano»
(Arturo Paoli, Dialogo della liberazione, Morcelliana, Brescia 1969, p.152)