Patire per Amore.
«”È reo di morte!”. Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono; altri lo bastonavano, dicendo: “Indovina, Cristo! Chi è che ti ha percosso?» (1).
Signore,
sì, ti riconosciamo in tutti i calunniati e torturati dai regimi, in tutti i
dissidenti e in tutti i derisi dal Potere.
«Spogliatolo, gli misero addosso un manto
scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una
canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: “Salve,
re dei Giudei!”. E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano
sul capo. Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero
indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo» (2).
Signore,
sì, ti riconosciamo in tutti gli spogliati, gli impoveriti dalle strutture di
peccato economico-sociali, negli espropriati di opportunità, nei piegati, nei
disoccupati/precari/operai colpevolizzati dai loro oppressori, in tutti i
crocifissi dalla storia.
«”Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci
in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!”. Anche
i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: “Ha salvato gli
altri, non può salvare se stesso. È il re d'Israele, scenda ora dalla croce e
gli crederemo. Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto
infatti: Sono Figlio di Dio!”. Anche i ladroni crocifissi con lui lo
oltraggiavano allo stesso modo» (3).
Signore,
sì, ti riconosciamo in tutti i testimoni della compassione, della giustizia,
della profezia, della misericordia che non hanno pensato prima a salvare se
stessi.
«Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: “Elì,
Elì, lemà sabactàni?”, che significa: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”.
Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: “Costui chiama Elia”. E subito uno
di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna
e così gli dava da bere. Gli altri dicevano: “Lascia, vediamo se viene Elia a
salvarlo!”. E Gesù, emesso un alto grido, spirò» (4).
Signore,
sì, ti riconosciamo in tutti gli abbandonati al loro destino, nei disperati perché traditi e venduti come
schiavi, nei reietti per motivi sociali, religiosi, sessuali, in tutti quelli che si sentono lontani da Dio.
Signore,
sì, ti riconosciamo in quell'uomo nudo e crocifisso. Non ci vergogniamo, né ci
scandalizziamo ma al contrario proviamo solo immensa gratitudine.
(1)
Vangelo di Matteo 26, 67-68
(2)
Vangelo di Matteo 27, 28-31
(3)
Vangelo di Matteo 27, 40-44
(4)
Vangelo di Matteo 27, 46-50
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