Noi
chiediamo di imparare una pratica devozionale, Dio, invece, nel padre nostro, ci indica una prassi
esperienziale. Le parole che ci confida rappresentano, in sintesi, le azioni che
già compie in nostro favore. È un orizzonte esistenziale, da condividere e testimoniare,
non degradabile a formula verbale e meccanica. Il padre nostro è, per noi, possibilità di conversione, è atto di
affidamento, è riconoscimento alla sua gratuità. È un memoriale che rinnova e attualizza la nostra relazione con Lui, rendendoci
partecipi alle grazie che ne scaturiscono. C’è un contenuto su cui fondare le
nostre scelte. C’è un senso da accogliere capace di guarire le ferite
interiori, consolare dopo ogni caduta e strappare dall'angoscia della precarietà.
Possiamo ritrovare l’autenticità di noi stessi, rinunciando alla parodia in cui,
spesso, ci trasformiamo e che mettiamo in circolazione. La preghiera-prassi del padre
nostro consente sempre il ritorno da qualsiasi lontananza, annulla le false
immagini, ravviva il fuoco, non permette alla sfiducia di attecchire. Ci invita
sulla strada della confidenza, dell’abbraccio, della comprensione. Dio si presenta
come un dono senza forme e riverenze perché Semplicità
è un altro suo nome.
sia santificato il tuo nome: rinnegando gli idoli che deturpano il tuo volto e il nostro;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano: continua a donarti, non ritirarci il soffio vitale dell’anima, salvaci dall'abisso dell’autosufficienza e dell’egoismo sociale, senza ripensamenti e nonostante le delusioni che ricevi;
venga il tuo regno: sì, desideriamo realizzare la tua idea di comunità pacifica e solidale anche a costo della nostra stessa vita;
perdonaci i nostri peccati perché anche noi perdoniamo: ci sentiamo amati da te, senza merito. Non desideriamo quindi odiare e distinguiamo l’ingiustizia dagli oppressori. Combattiamo la prima, attendiamo la conversione dei secondi;
non abbandonarci alla tentazione: confermaci nell'opzione preferenziale per i poveri, nella verità del servizio che si oppone alla menzogna del potere e della vanagloria. Porta a compimento l’immagine e la somiglianza (2) con cui ci hai reso tuoi figli: libertà capace di creare e di donarsi.
Abbà
Padre: che ci ami per la nostra fragilità, che conosci le nostre tenebre e su queste desideri manifestare la tua Misericordia;sia santificato il tuo nome: rinnegando gli idoli che deturpano il tuo volto e il nostro;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano: continua a donarti, non ritirarci il soffio vitale dell’anima, salvaci dall'abisso dell’autosufficienza e dell’egoismo sociale, senza ripensamenti e nonostante le delusioni che ricevi;
venga il tuo regno: sì, desideriamo realizzare la tua idea di comunità pacifica e solidale anche a costo della nostra stessa vita;
perdonaci i nostri peccati perché anche noi perdoniamo: ci sentiamo amati da te, senza merito. Non desideriamo quindi odiare e distinguiamo l’ingiustizia dagli oppressori. Combattiamo la prima, attendiamo la conversione dei secondi;
non abbandonarci alla tentazione: confermaci nell'opzione preferenziale per i poveri, nella verità del servizio che si oppone alla menzogna del potere e della vanagloria. Porta a compimento l’immagine e la somiglianza (2) con cui ci hai reso tuoi figli: libertà capace di creare e di donarsi.
(1)
Vangelo di Luca 11, 1
(2)
Cfr. Genesi 1, 26-27
prega il Padre tuo nel segreto e non cercare le parole, perché Lui anima il tuo silenzio facendone preghiera. Lui, che ascolta nel segreto, ti risponderà.
RispondiEliminaMt 6,6