Il
problema è che sentiamo che ci sei, ma non ti vediamo. Domandiamo, ma non
riconosciamo le risposte. C’è la tua Parola, che resiste alle banalizzazioni e
alle deformazioni, a cui l’uomo si impegna, con insistenza, da più di duemila
anni. Contiene una luce inestinguibile, capace di penetrare le tenebre
dell’uomo e di attraversare la storia, indicando i luoghi in cui abiti,
alimentando la fiducia, custodendo la nostra relazione. Conosciamo cosa
desideri: la difesa degli orfani e delle vedove, cioè degli ultimi. Però non
sappiamo come fare. «L’oppressione è solo
apparente» sostengono quelli che contano, in pratica quelli stipendiati per
diffondere il verbo del Potere. Quindi,
secondo questi funzionari di corte, non rimane che collaborare con i dominatori
per migliorare, di conseguenza, anche la vita dei miseri. Peccato sia una
menzogna, la più spudorata, ed infatti la loro condizione risulta invariata o addirittura
peggiorata. Ed allora continuiamo a studiare alternative, a lottare, insieme ai
poveri, per cambiare paradigma sociale, perché crediamo che questa sia l’unica tua
volontà di cui possiamo avere certezza.
La prassi di Matteo 25
Evitiamo,
accuratamente, di perderci nella costruzione di definizioni da laboratorio,
nelle elaborazioni sistematiche e nella difesa di tesi filosofico-teologiche.
Ci basta la tua volontà di difendere gli emarginati, consapevoli che se ascoltiamo
la tua voce riconoscibile nel silenzio, e ti seguiamo nella prassi
comprenderemo tutto il resto. E con il cuore ti confidiamo che se tu fossi stato
onnipotente, ma non avessi difeso gli oppressi, noi non ti avremmo potuto
amare. Mentre se tu fossi stato il difensore degli oppressi, ma non avessi
avuto l’attributo dell’onnipotenza, noi ti avremmo amato allo stesso modo. Solo
la tua opzione per i poveri ci scalda il cuore, ci riempie la vita. E per
crederti non ci serve altro.
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