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Dalla contemplazione scaturisce la prassi compassionevole

«La sequela ha sempre una doppia struttura. Possiede una componente mistica e una componente "situazionale", pratico-politica» (J.B. Metz)
Mi ritiro nella cella della mia anima.
Il silenzio mi protegge dalla vanità delle questioni inventate dal mondo.
Sono al centro, circondato solo da autenticità. Non debbo correggere nessuna deformazione.
Considero l’immagine di Dio in me. Desidero la somiglianza con Lui, ma c’è un abisso che sembra tenerci lontani.
Contemplo il Padre, Amore di sorgente; il Figlio, Amore che ascolta; lo Spirito, Amore di relazione.
Poi esco.
Un povero mi viene incontro e contemplo l’Amore crocifisso.
Comprendo che sarà Dio, attraverso la compassione, ad eliminare ogni distanza.

Foto: Pixabay

Commenti

  1. Mi viene in mente una storiella sentita durante un ritiro spirituale dove c'era un tale che uscendo per strada aveva visto un povero tutto stracciato ed insudiciato chiedere l'elemosina. Alla vista del mendicante il tale rabbrividisce e si sente veramente male e dispiaciuto. Più tardi per strada incontra una bambina sofferente chiedere l'elemosina. Anche qui alla sua vista il tale si impietosisce e resta male. A sera si ritira a casa e si raccoglie in preghiera. Il tale dice nel suo cuore .. Dio ti prego fai qualcosa per queste persone disperate che ho visto. Durante la preghiera il tale sente una voce sussurrargli.... Sono Dio e ho già fatto qualcosa..ho fatto te!

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