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Chi si affligge per la sua sorte? (Isaia 53,8)

"Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo" (Vangelo di Luca 6,22).
Non dal sole che rotea,
non dalla luna che lampeggia,
non dalle folle che aderiscono alla religione,
ma dall'averti visto assumere la condizione dell'oppresso.
Così ti ho riconosciuto, Signore della mia vita.
E se non fossi risorto.
E se il paradiso non fosse esistito.
Ti avrei amato lo stesso. (1)


Per la riflessione personale:
"Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
perché tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre".
(Isaia 42,6-7)

"Farò camminare i ciechi per vie che non conoscono,
li guiderò per sentieri sconosciuti;
trasformerò davanti a loro le tenebre in luce,
i luoghi aspri in pianura.
Tali cose io ho fatto e non cesserò di farle.
Retrocedono pieni di vergogna
quanti sperano in un idolo,
quanti dicono alle statue: 'Voi siete i nostri dèi'".
(Isaia 42,16-17)

"Non ha apparenza né bellezza
per attirare i nostri sguardi,
non splendore per provare in lui diletto.
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia, 
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
schiacciato per le nostre iniquità".
(Isaia 53,2-5)

"Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;
chi si affligge per la sua sorte?"
(Isaia 53,8)

(1) Rivisitazione di un post precedente che trovi >  qui 

Foto: Pixabay

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