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Don Giovanni Battista Quilici: l’amico importuno

Mani del vasaio: ricordano Giovanni Battista Quilici testimone del Vangelo della Misericordia e di una Chiesa in uscita.

Il Vangelo nelle strade

La Provvidenza ha messo, sul nostro cammino di ricerca, Giovanni Battista Quilici (1), sacerdote, amico dei poveri e fondatore della congregazione delle Figlie del Crocifisso. Conoscere il suo carisma ci ha confortato e rafforzato nei propositi di impegno. Infatti, in questo mondo segnato dall'indifferenza verso chi soffre, la testimonianza di chi ha percorso la via del Regno di Dio, scegliendo quindi gli ultimi, rappresenta una grazia ed è motivo di gratitudine.

Sui passi di Francesco di Assisi

Leggendo le testimonianze rimaste sulla sua vita, è risuonato nel nostro cuore il ricordo del Poverello di Assisi. Come lui, don Quilici, ha rigettato, senza indugio, quei privilegi che potevano derivare dalla sua posizione sociale, per vivere con radicalità la prospettiva evangelica, in comunione sempre più intima con Dio, secondo la prassi di Matteo 25. Come Francesco d’Assisi, figlio di un ricco commerciante di stoffe, che si è spogliato di tutto per vestire unicamente la povertà del suo Signore; così anche il Venerabile di Livorno, figlio di un ricco commerciante di vasi di creta, ha imparato a scorgere negli ultimi (che il mondo valuta -come la creta prima di essere lavorata- materia informe e inutile) la stessa potenziale bellezza e dignità che riesce a cogliere lo sguardo di Dio. Come un umile e paziente vasaio, ha cercato di modellare fedelmente la realtà che si presentava dinanzi, per renderla sempre più conforme all'immagine che Dio ha dei suoi figli: una comunità di fratelli che nella carità e nella condivisione si amano vicendevolmente, mettendo al centro le vite più indifese, piccole, fragili.

Chiesa in uscita

Profondo amante e conoscitore del Vangelo ha scelto, come compagni di viaggio, su questa terra, alcuni dei destinatari privilegiati della Misericordia di Dio: le prostitute e i detenuti. La sua opzione umile, ma coraggiosa, verso di loro, ha lasciato il segno, provocando una ferita nella coscienza dei cristiani della sua comunità che fino a quel momento si consideravano servi fedeli (2) e perfetti. D'altronde don Quilici seguiva l'esempio di Dio che, per amore, si è lasciato crocifiggere fuori dalle mura della città, i benpensanti le consuetudini religiose svuotate di qualsiasi istanza evangelica. Poi, come tutti i testimoni che nella storia si sono schierati dalla parte dei senza-reputazione, ha ricevuto critiche, opposizioni e calunnie. Il Venerabile ne ha sofferto umanamente, ma le Parole di chi ha subito lo stesso trattamento sono venute in soccorso, consolandolo: «Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli» (3).

Voce profetica

Don Quilici ha scelto di condividere il tenore di vita dei più poveri ed allo stesso tempo non si è lasciato intimorire dai potenti. Come l’amico importuno (4) della parabola del Vangelo, ha disturbato la quiete di Monsignori, Nobili, Consiglieri di Stato. La sua voce profetica, in difesa dei miseri, delle prostitute, dei detenuti, e quindi della causa di Dio è risuonata, sia di giorno sia di notte, nei loro palazzi. Per alcuni si è rivelata un'opportunità di conversione, con la decisione di aprire e distribuire le riserve dei loro beni, mentre per altri è stata un'occasione di ulteriore indurimento del cuore, preferendo rimanere sordi a quel grido. A noi non interessa, comunque, lodare i risultati che don Quilici è riuscito ad ottenere. Ciò che conta, e che rimane davvero, è la profonda compassione provata davanti al dolore dei fratelli poveri ed emarginati che lo ha spinto a donare la sua esistenza per la loro liberazione.

Ha concluso il suo pellegrinaggio terreno nella sofferenza fisica, ma con la pace del cuore e con la certezza che proprio la preghiera di quei fratelli lo avrebbe condotto in Cielo.

Grazie don Quilici, prega per noi e sostienici nel cammino verso gli ultimi.


(1) Notizie biografiche sul web qui oppure in Agnese Didu, Giovanni Battista Quilici. Come creta tra le mani del Vasaio, Velar, Gorle (Bg) 2017
(2) Vangelo di Luca 19,11-28
(3) Vangelo di Matteo 5,1-12a
(4) Vangelo di Luca 11,5-9:
«Poi disse loro:«Chi è fra voi che ha un amico, che va da lui a mezzanotte, dicendogli: “Amico, prestami tre pani, perché un mio amico in viaggio è arrivato da me, e io non ho cosa mettergli davanti”, e quello di dentro, rispondendo, gli dice: “Non darmi fastidio, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me; non posso alzarmi per darteli”? Io vi dico che anche se non si alzasse a darglieli perché gli è amico, nondimeno per la sua insistenza si alzerà e gli darà tutti i pani di cui ha bisogno. Perciò vi dico: Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Poiché chiunque chiede riceve, chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa»

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