Il Male suggestiona la nostra immaginazione per indebolire la volontà. Richiama alla memoria i peccati, rimarca le cadute al fine di impaurirci e scandalizzarci.
Ci vuole bloccati, a terra.
Ci inganna facendoci credere quello che non siamo: autosufficienti e potenti oppure abbandonati e condannati. Soffia sulla esaltazione o sulla disperazione purché rinunciamo alla condizione di umiltà, che consiste nel riconoscere la verità su noi stessi: capaci di peccare ma salvati dalla Misericordia divina.
Davanti alla Parola di Dio, però, il Male non può che tacere (arrestando forzatamente la sua contronarrazione) e lasciare il “luogo” che prima occupava in modo abusivo.
Vangelo di Luca 4,31-37
«Poi scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità. Nella sinagoga c'era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da timore e si dicevano l'un l'altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante».
Foto: Pixabay
Ci vuole bloccati, a terra.
Ci inganna facendoci credere quello che non siamo: autosufficienti e potenti oppure abbandonati e condannati. Soffia sulla esaltazione o sulla disperazione purché rinunciamo alla condizione di umiltà, che consiste nel riconoscere la verità su noi stessi: capaci di peccare ma salvati dalla Misericordia divina.
Davanti alla Parola di Dio, però, il Male non può che tacere (arrestando forzatamente la sua contronarrazione) e lasciare il “luogo” che prima occupava in modo abusivo.
Vangelo di Luca 4,31-37
«Poi scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità. Nella sinagoga c'era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da timore e si dicevano l'un l'altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante».
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