Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2019

Spiritualità carmelitana: aspetti profetici per il tempo attuale

«Il profumo delle tue vesti è come il profumo del Libano» (Cantico dei Cantici 4,11)*. La festa di Maria Madre del Carmelo, che abbiamo la grazia di tornare a celebrare ogni anno, rinnova sempre l’invito, per noi, a entrare nella contemplazione della spiritualità carmelitana, del cammino di fede che il Carmelo offre a quanti ad esso di avvicinano e decidono di sostare, di mettere radici nella sua terra. E questa contemplazione, esperienza di stupore, di meraviglia per il nostro cuore, trova il suo punto di inizio proprio nella presenza, nel volto di Maria, che al Carmelo è sentita come Madre sì, ma forse ancor più come Sorella. Lei, che vive accanto a noi, come noi, potremmo dire, partecipe dell’arduo e a volte tanto faticoso cammino della fede, si offre alla nostra compagnia, al nostro bisogno di Presenza, al nostro bisogno di amore, comprensione, cura, ascolto e dialogo. È, dunque, volgendo il nostro sguardo a Maria che cercheremo di portare alla luce alcuni tratti più caratte...

La preghiera dei piccoli: chiedere e cercare

Signore, non conosciamo altri nomi in cui sperare. Gesù, nostra salvezza, vieni! Rompi le catene dell’Iniquità, rendici testimoni della liberazione. Trasforma la storia, interrompendo la continuità dei dominatori, la manipolazione dei professionisti della stabilizzazione, l’apatia dei rassegnati ai corsi e ricorsi. Manda il tuo Spirito di Vita, fuoco d’Amore, novità inimmaginabile. Apri strade alternative a quelle indicate dal Pensiero Unico idolatrico. Insegnaci a contraddire metodicamente la “ mentalità di questo secolo ” (1) . Realizza in pienezza la nostra umanità, nella compassione delle sofferenze, nella condivisione con gli ultimi. Donaci il cuore del Buon Samaritano (2) e le lacrime della peccatrice (3) . Scrivi anche a noi, in terra, la sentenza di assoluzione, come hai fatto per l’adultera (4) . Gesù, salvezza nostra, vieni! Chiediamo misericordia. Guarisci la radice di ogni peccato: la sfiducia. Cerchiamo la Casa in cui dimori. Cerchiamo la porta a cui bussare. ...

Pensieri di Agnese di Gesù, sorella di Santa Teresa

Introduzione (a cura dell'autore del sito) Madre Agnese di Gesù (Maria Paolina Martin, 7/9/1861-28/7/1951), è la seconda dei nove figli di Luigi Martin e Maria Zelia Guérin. Figura fondamentale per la formazione umana e spirituale di Santa Teresa di Gesù Bambino. Viene scelta da Teresa, come seconda mamma, quando muore Zelia (28/8/1877). Entra al Carmelo di Lisieux all'età di 21 anni e la sua determinazione si rivela decisiva per superare i tanti ostacoli all'ingresso in monastero, a soli 15 anni, di Teresa.  Eletta priora del Carmelo di Lisieux il 20/2/1893, è lei a chiedere, alla Santa, nel dicembre del 1894, di scrivere i suoi ricordi di infanzia (Manoscritto A). Anche per la redazione del Manoscritto C, in cui Teresa prosegue il "Canto delle Misericordie del Signore", dobbiamo ringraziare l'intervento di Madre Agnese sulla priora del momento (Madre Maria di Gonzaga). Poi negli ultimi mesi di vita della sorella raccoglie, nel Quaderno Giallo, le s...

Lettera di Giacomo: la dignità riservata ai poveri

Predilezione. « Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri nel mondo per farli ricchi con la fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano? Voi invece avete disprezzato il povero! » (1) . Con quelli che il mondo disprezza Dio scrive la storia della salvezza. Con quelli che il mondo calpesta Dio costruisce il suo Regno di Giustizia . Con quelli che il mondo emargina Dio forma la sua famiglia. Nelle ultime file, nei bassifondi, dietro ogni steccato vogliamo cercarti Signore. Perché è lì che ci attendi. « E ora a voi, che dite: "Oggi o domani andremo nella tal città e vi passeremo un anno e faremo affari e guadagni", mentre non sapete cosa sarà domani! Ma che è mai la vostra vita? Siete come vapore che appare per un istante e poi scompare » (2) . Conversione. Ci presentano ricchezze e onori che ne conseguono. Ci avviciniamo: scorgiamo le macchie del sangue dei poveri, avvertiamo l'odore della morte. Non tocchiamo nulla....

Il cammino di Maria nella riflessione di Santa Teresa di Lisieux

« Quanto desidererei essere sacerdote per parlare della S. Vergine! Mi sarebbe bastata una predica sola per dire tutto il mio pensiero. Avrei cominciato col far capire quanto poco conosciamo della sua vita. Non è necessario dire cose inverosimili, che poi nessuno conosce; per esempio che a tre anni è andata al Tempio per offrirsi a Dio spinta da un sentimento ardente d’amore assolutamente straordinario; mentre forse c’è andata solo per fare l’obbedienza ai genitori. Perché dire, inoltre, circa le parole profetiche del vecchio Simeone che la Santa Vergine da allora ha avuto sempre davanti agli occhi la passione di Gesù? “Una spada di dolore trapasserà la tua anima”, aveva detto il vecchio. Quindi non era per il presente, lo vede bene mia piccola Madre; era una predizione generica per il futuro. Perché una predica sulla Santa Vergine mi piaccia e mi faccia del bene, mi deve far vedere la sua vita reale, non la sua vita supposta; sono sicura che la sua vita fosse assolutamente semplice....

Pregare con il Prologo di San Giovanni

Luce. « La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta » (1) . Signore Gesù ti confessiamo la nostra diffidenza nei confronti della tua Misericordia, la nostra ostinazione nel voler camminare sulla via dell’autosufficienza, il nostro errore nel non considerarti l’unica autentica gioia. Ascoltiamo le voci che provengono dalla notte e ci lasciamo convincere. Come ombre ci muoviamo in un labirinto esistenziale, preferendo la schiavitù all'esodo, la certezza dell’oscurità alla novità della Grazia. Siamo caduti e non abbiamo la forza di rialzarci. È buio, non vediamo che gli inganni del nostro delirio di onnipotenza. Ci sentiamo soli, in balìa della nostra fragilità. Salvaci, Signore. Mondo. « ..il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe » (2) . Signore Gesù, il mondo ti respinge. Ti considera un pericolo perché elimini i rapporti di forza e sconfessi le logiche di morte, con cui i dominatori del mondo, convincono gli oppress...

Don Giuseppe Morosini: lasciarsi interpellare dalla giustizia

Seduto sulla sedia, in attesa del fuoco di morte del plotone di esecuzione, forse hai visto scorrere le immagini della tua vita. Mentre accoglievi il dono del sacerdozio. Mentre portavi viveri e indumenti a chi era costretto a nascondersi nelle grotte di Roma, in zona Monte Mario. Mentre introducevi ebrei e altri ricercati in un Ospedale e li facevi fuggire tramite una porta comunicante con il Collegio Leoniano in cui risiedevi. Mentre trasmettevi informazioni utili alla causa della resistenza. Mentre decidevi di attraversare la storia, senza astrazione o ignavia, cercando di realizzare le esigenze di giustizia del Regno di Dio. Mentre ti tradivano per settantamila lire. Mentre ti rifiutavi di rivelare i nomi degli altri membri dell’organizzazione con cui collaboravi e di ritrattare le tue responsabilità. Così adesso, quando saremo tentati di scegliere ciò che è conveniente e non ciò che è giusto, di assecondare l’oppressore di turno, ripenseremo a queste testimonianze: « ...

La necessità della contraddizione e del conflitto con gli idoli

Il Capitale, per aumentare i profitti dei padroni, ci suggerisce di accettare delocalizzazioni e precarizzazione, ma noi rifiutiamo. Il Capitale, per aumentare i profitti dei padroni, ci suggerisce di smaltire illegalmente i rifiuti, ma noi rifiutiamo. Il Capitale, per aumentare i profitti dei padroni, ci suggerisce di trattare la donna come oggetto pubblicitario, ma noi rifiutiamo. Il Capitale, per aumentare i profitti dei padroni, ci suggerisce di corrompere amministratori pubblici, ma noi rifiutiamo. Il Capitale, per aumentare i profitti dei padroni, ci suggerisce di rinunciare al tempo per la famiglia, per la preghiera, per il cammino esistenziale, ma noi rifiutiamo. Il Capitale, per aumentare i profitti dei padroni, ci suggerisce di considerare i nostri fratelli come utenti, consumatori, clienti, nemici, ma noi rifiutiamo. Il Capitale, per aumentare i profitti dei padroni, ci suggerisce di abbandonare la terra in cui siamo nati, le relazioni, gli affetti, ma noi rifiutiamo...

Arturo Paoli: prospettive evangeliche di liberazione

Profezia. «L’area della profezia è il popolo, sono i poveri , quelli cui il Padre ha rivelato le cose che sono occulte ai saggi e ai prudenti». (Arturo Paoli, Camminando s’apre cammino, Cittadella Editrice, Assisi 2002, p. 165) «La profezia è la risurrezione della speranza dalle macerie della distruzione, è la rivelazione del Dio riedificatore e restauratore del regno distrutto, è la scoperta della vita sotto il velo mortuario che ricopre la sconfitta e l’impotenza dell’uomo, è la scoperta del Dio nascosto sotto le rovine accumulate dai nostri peccati». (Arturo Paoli, Dialogo della Liberazione, Morcelliana, Brescia 1969, p. 213) «Questo mondo di oggi lo possono capire solo i contemplativi o i profeti, cioè quelli che hanno l'esperienza personale delle tenebre del nulla e quelli disposti a morire per anticipare la visione del futuro». (Arturo Paoli, Dialogo della Liberazione, Morcelliana, Brescia 1969, p. 164) Ricerca. «Mi hai insegnato l’audacia di lasciare il Di...